In questo articolo vediamo cos’è il benchmarking e il suo impiego in vari ambiti. Ti mostrerò anche come può essere utile per la tua impresa, per la carriera individuale o semplicemente per migliorare le attività quotidiane.
Alle origini del termine “benchmark”
Forse avrai già sentito questo termine o magari ti suona completamente nuovo. Letteralmente la parola “benchmark” deriva dall’inglese “bench” (banco da lavoro, panca) e “mark” (segno, punto di riferimento).
Originariamente, il termine era utilizzato in ambito topografico e ingegneristico per indicare un punto fisso di riferimento sul terreno, segnato su una panchina o una roccia, che veniva usato come base per le misurazioni. Il benchmark era proprio il segno fisico (una tacca o un’incisione) fatto da un geometra come punto di riferimento, dal quale poi effettuare misurazioni e confronti.
Successivamente il termine ha ampliato i suoi ambiti di utilizzo. Oggi viene impiegato nell’economia e nella gestione aziendale, nel marketing, per le tecnologie dell’informazione, nel settore dell’insegnamento, per le tematiche ambientali e di sostenibilità e molto altro.
Cos’è il benchmarking e a cosa serve
Quando si fa un’analisi di benchmarking si valutano e si confrontano le prestazioni di un’organizzazione, di un processo o di un prodotto rispetto a quelle dei concorrenti considerati migliori o più performanti.
L’obiettivo di questa analisi è identificare e trovare opportunità di miglioramento per garantire risultati elevati. In parole povere: si spia la concorrenza! Ma lo si fa con metodo e pianificazione per poter avere dati scritti da analizzare e valutare nel tempo.
Alcuni esempi di applicazione pratica del benchmarking
Questo metodo di analisi e di lavoro può essere usato per qualunque cosa. Di seguito alcuni esempi di situazioni in cui è essenziale per il raggiungimento di un obiettivo, non solo in ambito aziendale ma anche per i privati.
In ambito aziendale
- Analisi di un nuovo prodotto da lanciare sul mercato
- Verifica dei punti di miglioramento di un prodotto già presente sul mercato che ha bisogno di rinnovamento o che non ottiene le performance sperate
- Efficienza di un servizio rivolto alla clientela
- Utilità e funzionalità di un’applicazione informatica o di un sito web
- Efficacia di un farmaco o di un integratore per ciascuna problematica che intende risolvere
- Sostenibilità ambientale di un prodotto o di un processo industriale
In ambito privato
- Efficacia del tuo curriculum vitae
- Qualità del tuo account Instagram, Facebook, X, LinkedIn, YouTube, TikTok
- Prestazioni scolastiche, universitarie o formative in generale
- Successo del tuo blog o sito personale in termini di posizionamento sui motori di ricerca e di visite
- Andamento delle vendite della tua vetrina di Vinted, Ebay, Wallapop, Subito.it, Marketplace di Facebook, Etsy, Amazon Marketplace
Avrai capito quindi che il benchmarking è uno strumento potente per il miglioramento continuo, utile non solo per le aziende ma anche per ciascuno di noi. Imparando dai leader del settore e adottando le best practice siamo in grado di trovare strategie che aumentano qualità, efficienza e competitività. Il massimo risultato con il minimo sforzo è quello a cui tutti aspiriamo, perché a nessuno piace lavorare tanto per poi non avere risultati.
Ora che hai visto cos’è il benchmarking e i suoi ambiti di applicazione, nel prossimo articolo ti faccio un esempio di come può essere svolta un’analisi di benchmarking per un sito web.