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Cosa scrivere nel sommario di LinkedIn per essere efficaci

Capire cosa scrivere nel sommario di LinkedIn è una delle cose più difficili, anche per chi naviga in questa piattaforma da molti anni.

Lo spazio relativo al sommario o “Informazioni” (in inglese “About) è la parte che si trova nel profilo LinkedIn dopo i dati di base (copertina, foto personale, nome e cognome, headline, collegamenti e altre informazioni essenziali).

Questa sezione può essere riempita con un massimo di 2.600 caratteri. LinkedIn suggerisce di inserire gli anni di esperienza, il settore, le competenze acquisite, i risultati raggiunti o le esperienze di lavoro. In realtà la questione è più complessa e in molti se ne sono resi conto.

Cosa scrivere nel sommario di LinkedIn è infatti fondamentale per fare breccia nel proprio pubblico di lettori, recruiter, collaboratori, clienti o aziende. Di seguito ti mostro alcune strategie per creare un sommario efficace e ottimizzare i risultati che si possono ottenere con il proprio profilo LinkedIn.

Le informazioni primarie

Prima di vedere nello specifico cosa scrivere nel sommario, bisogna fare una verifica sulle informazioni primarie (Primary Information): foto, nome cognome, headline di 150 caratteri, copertina, url del profilo. Queste infatti sono fondamentali affinché gli utenti vadano poi a leggere il sommario. Per quanto tu possa fare un sommario perfetto, la porta d’entrata degli utenti sono le informazioni primarie!

Queste ti accompagnano in ogni tua azione su LinkedIn: appariranno sempre quando scrivi nella messaggistica privata, quando pubblichi un post, quando inserisci un commento sotto il contenuto di un altro utente.

Foto del profilo LinkedIn

Usa una foto di buona qualità in primo piano dove il tuo volto sia ben visibile. Uno sfondo uniforme è l’ideale; se ci sono oggetti sfumati va bene, basta che non sia troppo invasivo o completamente fuori tema (ad esempio se sei un commesso di negozio non puoi inserire una foto dove sullo sfondo c’è il bancone di una birreria).

Non cambiare troppo spesso la foto, a meno che tu non sia cambiato radicalmente per questioni di età o dettagli decisivi. Non usare foto con occhiali da sole, cappelli, in costume da bagno o a figura intera dove il viso è poco riconoscibile. Anche le foto di laurea o di matrimonio sarebbero da evitare. Stesso discorso per le immagini di loghi, edifici, paesaggi, cani, bambini, familiari.

Nome e cognome

Inserisci il tuo nome e cognome con eventuale soprannome, nickname o nome d’arte se sono rilevanti per il tuo settore. Non inserire dati sensibili come il numero di telefono o la mail.

Alcuni utenti aggiungono emoticon o altri simboli: l’importante è che sia uno stile pertinente con il proprio settore. Ad esempio non ha senso inserire l’emoticon di una rosa rossa nel nome di un impiegato di banca; ma la rosa rossa può andare bene per un esperto vivaista.

Headline o Job Title

La headline è la parte più importante: puoi indicare il tuo ruolo professionale, la qualifica, una competenza, un settore professionale, i tuoi obiettivi di carriera, l’utilità per il tuo target.

Ecco alcuni esempi.

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Foto di copertina

Anche la foto di copertina è fondamentale per il tuo account. Lasciare l’immagine di default trasmette trascuratezza e da l’idea di un profilo abbandonato.
Rendila personalizzata e inerente al tuo settore. Verifica che si veda bene sia da desktop che da mobile. Se nella copertina c’è del testo deve essere ben leggibile da ogni device e la foto profilo non deve nasconderlo.

LinkedIn è nato come social per favorire l’incontro di domanda e offerta di lavoro ma oggi non è solo quello. Serve soprattutto per fare business, cercare collaborazioni, partner, fornitori, seguaci, sostenitori. E perché no: anche persone che possono apprezzarti, cogliere il tuo potenziale e fare una segnalazione positiva ai dirigenti della loro azienda per farti assumere.

Se con la headline riuscirai a catturare l’attenzione dei tuoi utenti target, facendogli capire chi sei e cosa puoi fare per loro, riuscirai a portarli a leggere il sommario.

Cosa scrivere nel sommario di LinkedIn

E ora che la parte principale del tuo profilo è pronta, vediamo cosa scrivere nel sommario di LinkedIn.

Prima di tutto definisci una serie di questioni: qual è il tuo target? Quali sono i suoi problemi? Che soluzioni offri? Quali sono i tuoi punti di forza? Qual è il tuo vantaggio competitivo che ti distingue dagli altri che fanno le tue stesse cose?

Il sommario viene indicizzato da LinkedIn e dai motori di ricerca, quindi inerisci le parole chiave pertinenti del tuo settore. Imposta una call to action (CTA) finale e rivolgiti sempre con il “TU” al tuo interlocutore per generare maggiore empatia. Inserisci anche link, video, pdf e tutto quello che può comprovare le tue competenze.

Per dare l’impressione di una maggiore professionalità modifica il link del tuo profilo assegnato di default da LinkedIn. Basta andare nella sezione di modifica delle informazioni di contatto alla voce “Url profilo” oppure in “Modifica profilo pubblico” – “Modifica il tuo URL personalizzato” per creare un link personalizzato al tuo profilo.

Puoi dividere il sommario in tre blocchi o paragrafi e in ognuno di essi puoi focalizzarti su un argomento specifico. Nello specifico puoi parlare di questi punti:

1. Quale problema sono in grado di risolvere?
2. Quali strumenti metto in campo per ottenere i risultati utili al mio target?
3. Cosa mi differenzia dagli altri competitor?

Puoi aggiungere altri elementi se risultano utili per far comprendere meglio questi argomenti, ad esempio esperienze lavorative, studi, lingue conosciute, obiettivi, traguardi, competenze, progetti, attività di volontariato e hobby. Tieni presente che questa sezione non è un curriculum, quindi inserisci solo le informazioni essenziali che servono al tuo pubblico per capire meglio chi sei e cosa fai.

Ricorda che gli utenti difficilmente leggeranno quello che scrivi dopo il sommario, ovvero l’elenco delle tue esperienze lavorative o di studio. Probabilmente daranno solo una veloce occhiata al tuo ultimo datore di lavoro. Quello che fa la differenza è il sommario!

Due esempi di sommario di LinkedIn

Ti propongo ora due esempi divertenti di sommario di LinkedIn. Immaginiamo che i mitici e indimenticabili Paolo Villaggio e Freddie Mercury siano su LinkedIn. Ecco cosa potrebbero dire di se stessi.

“Sono famoso per per aver creato il personaggio di Ugo Fantozzi, un impiegato sfortunato e maldestro che è diventato un’icona della cultura italiana.

Attraverso questo e altri personaggi ho saputo rappresentare e criticare in modo satirico la società italiana, il mondo del lavoro e la burocrazia. Questo tipo di umorismo, profondamente radicato nelle esperienze quotidiane della classe media italiana, è stato ampliamente apprezzato dal pubblico.

Il mio stile comico è caratterizzato da una combinazione di assurdo, grottesco e tragicomico. Riesco a far ridere il pubblico mostrando situazioni tragiche e ridicole allo stesso tempo, creando un mix di umorismo intelligente e facile da intuire.

Oltre ad essere un attore, sono anche uno scrittore talentuoso e un abile sceneggiatore. Ho scritto numerosi libri, molti dei quali sono stati adattati in film di successo.

Ho lavorato con alcuni dei più grandi registi e attori italiani. Le mie collaborazioni con registi come Luciano Salce e Neri Parenti hanno prodotto alcuni dei film più memorabili della mia carriera.

Ho ottenuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui il David di Donatello alla carriera. La longevità del mio percorso artistico, che ha attraversato diverse decadi, dimostra la mia capacità di evolvermi e di rimanere rilevante nel tempo, adattandomi ai cambiamenti del gusto del pubblico.”

“Sono il frontman dei Queen, una band passata alla storia nella musica rock. Ho una gamma vocale molto ampia e sono in grado di passare da note basse a note alte con facilità. La mia voce è potente, versatile e caratterizzata da un vibrato distintivo. Suono diversi strumenti, come la chitarra acustica, la chitarra elettrica e il pianoforte.

Sul palco mi distinguo per la mia presenza magnetica e carismatica. So come coinvolgere il pubblico, mantenendo alta l’energia durante i concerti. Le mie performance sono teatrali e ricche di movimenti energici e gesti drammatici.

Oltre ad essere un cantante, sono anche un compositore. Ha scritto molte delle canzoni più iconiche dei Queen, tra cui “Bohemian Rhapsody”, “Somebody to Love” e “We Are the Champions”. Riesco a creare melodie complesse e testi significativi.

Assieme ai Queen amo spaziare tra diversi generi musicali. Dal rock all’opera, al pop, esploriamo e combiniamo vari stili, mantenendo sempre una forte identità musicale.

La sinergia tra i membri della band ci permette di creare musica innovativa e di alta qualità.
Adoro sperimentare e innovare, con il mio stile unico e il mio modo di vivere che rompe barriere e abbatte pregiudizi. “Bohemian Rhapsody” è un esempio perfetto di questa mentalità: una canzone che combina rock, opera e ballata in una struttura non convenzionale.”

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